domenica 26 agosto 2018

Damn, I Wish I Was Your Lover

[Lo sai, sono felice per voi,]
scrive adesso.
[No. Per te. Che me ne frega di lui. Però, no, davvero. Sul serio, dico, per quanto io possa essere rompicoglioni e, sì, oh, innamorata, sapere che hai una cosa stabile, che ti rende felice, serena, mi dà tanta gioia.]
[Poi ovviamente spero che litighiate presto e ti innamori di nuovo di me! (sorriso)]


Leggo e sospiro, fra nausea e tenerezza. "Di nuovo"?

Una persona così in gamba, così sveglia e serena, così posata, così... tutto... sei diventata una specie di creatura tutta tentacoli, ogni tentacolo teso per afferarmi e stringermi a te. Clelia, sei sempre stata la più splendida straordinaria amica che si potesse desiderare. Sei rimasta ferma, bloccata a quella sera. Ti ho perduta lì.


[Certo, significherebbe che sono un rimpiazzo.]
[Sai cosa vuol dire, sentirsi un rimpiazzo, eh?]
[Spero che tu te ne renda conto! Ma sarebbe qualcosa! (sorriso)]
[E poi chissà. Sperare cosa costa? (sorriso)]


Sei così scema, Clelia meravigliosa, Clelia mia, sei così alta, splendida, eterea, voli così armoniosa nel cielo, e ti butti sotto ai miei piedi come l'ultimo degli zerbini. Come l'ultimo degli uomini. Non è degno di te, Clelia, non è degno di una donna. Amica mia, amore mio, smettila. Non voglio perderti. Ti prego, ti prego.
Dici che non mi riconosci più. Che a volte ti sembra di essere invisibile per me. Che sono stata sostituita dai baccelloni, scherzi (scherzi?). Che al posto di Antonella c'è adesso una creatura tutta neuroni e niente sentimenti, sei arrivata a dire. Dimmi anche questa, Clelia, di' che sono un mostro! Vorrei sbatterti la testa nel muro a volte, Clelia, vorrei abbracciarti teneramente, verrei lì ad abbracciarti adesso, pazza, se non avessi paura di accenderti stupide speranze. Quello che è successo è successo, quella notte fantastica e maledetta. Siamo amiche. Abbiamo giocato, da amiche, abbiamo riso ed è stato splendido. Non lo dimenticherò mai neanch'io, amica mia. Come spiegartelo? Come te lo spiego che anche tu, soprattutto tu sei irriconoscibile, sostituita? Che non sembra più possibile parlarti di niente, senza la paura che una parola scocchi come una scintilla per mandarci ai matti?


[Cine, stasera?]

[Non c'è quello?]

[Quello si chiama Angelo. E, sì, ci sarebbe anche lui, ovvio. Problemi? (sorriso)]

[Io? Uh, figurati. Sono una persona matura e misurata! (sorriso)]
Matura e misurata. Sì, Clelia.

[Ma avevo un impegno. E poi, cazzo, state un po' da soli! Consumatelo questo rapporto! Sfinitevi! Stancatevi! Mollatevi poi! (sorriso) (lacrime).]

[Clelia. (sorriso) (lacrimuccia)]


Io sono quella di sempre! Dove sei finita, tu, amica mia? Come te lo dico? La rivivrei anch'io mille volte quella notte buffa e divertente, ma è stata solo questo, una notte buffa e divertente. E non si ripeterà, perché ho paura. Ho paura per te, e per me. Io non ti amo, Clelia, te l'ho detto in tutti i modi possibili, e tu robottino, tu ultracorpo baccellone, tu non sei più tu!
Ho paura ad aprir bocca con te, figurarsi toccarti la meravigliosa fica di gelsomino. Clelia, amica mia, amore mio (mai più queste parole!), Clelia, passerei mille notti come quella, con te, ma se mi dici che mi ami io non posso più, se mi cerchi a ogni ora, con ogni scusa, se sospiri, se mi guardi con quegli occhi famelici, Clelia, io devo scappare, per salvarmi e per salvarti, amica mia, amore mio.

[Sì, lo so, lo so. Comunque, ho da fare.]
[Devo studiare per l'esame.]
[Devo finire The Leftovers.]
[Devo fare un centrino all'uncinetto.]

[Uncinetto?!?!? (risate)]

[Uncinetto, sì! (faccia arrabbiata)]
[Uncinetts is the future! Cazzo vuoi? Desperate uncinett lesbians, the new pazzesc show.]

[Bestia. (sorriso)]

[Suca.]

[Dopo il cinema sicuramente (cuoricino)]

(Odio essere stronza. Odio essere stronza. Odio essere stronza. Clelia. Vorrei poterti dire quanto odio essere stronza. Ma devo essere stronza e non ti posso dire quanto. Odio. Essere. Stronza. Clelia, amica mia, amore mio.)

Clelia sta scrivendo... Sta scrivendo... e s'interrompe. Sta scrivendo... ancora.
S'interrompe.
Che ansia. Che dolore. Dopo quattro minuti partorisce:

[Ah vabbé, forse non te lo ricordi più ma ci sono al mondo cose molto più belle da sucare (faccina bavetta)]

Io sono già pronta e devo solo dare invio:
[Sucar, ch'a nullo sucato sucar perdona.]

[...porco cane! (pianto)]
ribatte all'istante.

[Com'è bella la suchezza che si fugge tuttavia! Chi vuole sucare, suchi, di doman non c'è suchezza.]

[Gne gne gne gne. E comunque "quant'è bella", non "com'è bella".]
[Suca.]
[No, non sucare. (lacrima)]

Sulla letteratura non c'è speranza di coglierla in fallo. Sa tutto.

[Quindi niente cinema? Ci lasci soli?]

[Soli come due piccioncini. Un piccione e una fava.]

[In genere i piccioni sono due.]
[Vuoi fare il secondo piccione?]
[Ci divertiamo!]

(Perdonami, Clelia. Perdonami, Clelia. Perdonami, Clelia. Perdonami, Clelia. Perdonami, Clelia.)

[Sono una persona seria, io. (faccina offesa)]

[Io no! (occhiolino, bacetto)]

[Ti odio, lo sai?]

[Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile. (occhiolino)]

[Ti ODIO, lo SAI? (cuore spezzato)]


[Lo so. Vado adesso. Ti voglio bene. (cuoricino)]

[Io ti AMO. E non in inglese.]


[Suca.]

[Solo con te.]
[*Solo te (cuoricino)]

Clelia, Clelia, Clelia, Clelia bionda, esile, sognante, magica, triste Clelia. Clelia da piangere, Clelia delle meraviglie, Clelia della spiaggia e delle stelle e dei sogni e dei progetti. Vorrei tanto, tanto, tanto, tanto amarti, Clelia. Saresti la persona più fantastica al mondo da amare. Ma questa vita è una puttana maledetta, Clelia mia, amica mia, amore mio. Ti prego, Clelia, torna da me, torniamo bambine, torniamo a prima, torniamo felici. Ti prego, Clelia, ti prego.
Non lasciarmi sola.

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