venerdì 29 settembre 2017

Opposite people


Una cosa che non so spiegarmi è questa continua tendenza a sostituire ciò che si considera il male con il suo esatto contrario, sperando ciecamente che vada meglio.
Per eliminare lo strapotere dei politicanti innestare in Parlamento una talea di scemi che hanno per sola virtù quella di non essere dei politici.
Per disfarci della Chiesa affidarci ai tarocchi e agli oroscopi.
Per toglierci dalle palle gli intellettuali barbosi e snob diventare tutti capre ignoranti.
Per sfiducia verso le industrie farmaceutiche curare malattie mortali con il tai chi.
Per smettere di essere bigotti azzerare del tutto ogni principio di etica e morale.
Sono soluzioni frettolose e distratte generalmente peggiori del male che vogliono risolvere -perché in genere si tratta di mali talmente innervati nella nostra realtà da aver trovato una qualche forma di tollerabilità, mali ai quali ci siamo mitridatizzati, una goccia di veleno al giorno. E perché, cosa faticosissima da capire, spesso non esistono solo il male e il bene, e ci sono mali in grado di produrre il bene, e mali complicati da estirpare la cui eliminazione senza criterio può avere effetti collaterali imprevedibili.
I mali nuovi sostitutivi -antipolitica, superstizione, amoralità sfrenata, ignoranza, dubbi rimedi medici-  sono solo inutili segnaposto messi lì per occupare lo spazio lasciato vuoto dalla nostra inadeguatezza a trovare senso e soluzioni, alla nostra pavida incapacità a studiare e capire davvero la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare.
Potremmo essere davvero anarchici, atei, critici, o fare noi politica, cercare un senso più alto di quello materialistico oppure negare del tutto Dio, potremmo studiare e cercare e sapere e sfuggire ai grandi mali che riteniamo attentino alla nostra vita, ma sono tutte cose che richiederebbero un impegno di cui non siamo capaci o che non abbiamo modo o voglia di mettere.
Sulla nostra rabbia e incapacità di farci protagonisti di un cambiamento intervengono così i Vati Demolitori del razzismo, dell'antipolitica, della politica rampante, della medicina nuova, ancora più biechi e sfacciati dei predecessori, e noi, pur di cambiare, gli diamo le nostre deleghe in bianco.
Certo che bisognerebbe rimettere in discussione tutto. La politica, la cultura, la religione, la scienza, l'etica. Tutto va ridiscusso e cambiato. Ma bisogna capire come e con cosa.



(soundtrack)

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