giovedì 14 settembre 2017

Curami

In Italia la malattia psichiatrica non esiste.
Se un uomo è affetto, mettiamo, da una patologia psichiatrica tale da non dargli coscienza di malattia, per esempio schizofrenia paranoide, lui e la sua famiglia saranno tenuti a sbrigarsela da soli, perché quella patologia in Italia non esiste. Se il malato rischia di commettere atti pericolosi o autolesionistici è consentito praticargli un TSO -suppongo sappiate tutti di cosa si tratta, visto che usate in continuazione queste simpatiche tre iniziali nelle vostre simpaticissime battute- somministrandogli cure obbligatorie per una settimana rinnovabile fino a un massimo di quattordici giorni totali, dopodiché il problema è considerato aricazzisuoi e della sua famiglia.
Da quando Basaglia ha detto -giustamente- che i manicomi andavano chiusi, in Italia si è supposto che l'errore fosse stato quello di considerare la follia come una malattia e non come una risorsa™ tipo Shine e tutti quei film di pazzi ndeliggenti ncompresi. Si è allora ritenuto che di conseguenza il problema fosse risolto, anzi che il problema non ci fosse mai stato e che non occorresse inventarsi nient'altro per occuparsi di queste persone, perché se la malattia psichiatrica non esisteva non sarebbe stato necessario affrontarla. Però poi per non sembrare insensibili hanno inventato i DSM con i dottori che fanno corsi di aggiornamento in allargamento di braccia dove insegnano ad allargare le braccia impotenti e dire "Non ci possiamo fare niente, non abbiamo risorse, non abbiamo fondi, non possiamo costringere".
Possiamo dunque affermare con orgoglio che l'Italia è il primo paese al mondo ad aver cancellato la malattia psichiatrica.

(soundtrack)

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