sabato 24 dicembre 2016

Dear God

Caro Gesù Bambino, io lo so che nasci per me, ma io sono un pochino ateo. Spero che questa cosa non ti provochi traumi poi con la crescita. Non è che non creda in te, anzi, secondo me sei stato strafigo e parecchio intelligente, un fricchettone tipo John Lennon, solo questa cosa dei miracoli e del figlio di Dio, uh, no, non me la bevo granché.
Diciamocelo, è un po' una cosa per i babbazzi che faticano a farsi bastare le cose intelligenti che dicevi, ma il succo stava tutto nelle parole. Sono le parole, Dio. In principio era il Verbo.
E tu parlando creavi un bellissimo Dio per noi.

Tu pensa però poi quanto siamo scemi. Nato in una grotta, hai predicato l'amore fra tutti, stavi con i lebbrosi e le prostitute, scacciavi i mercanti dal tempio, raccontavi parabole sui farisei che si battevano il petto ripetendo rituali vuoti, insomma, spazio di libera interpretazione sul tuo pensiero zero, oh. Non c'era da accludere disegnini esplicativi. Eppure molti fra quelli che si definiscono tuoi seguaci ti pregano in chiese piene di oro, accumulano denaro e lo ostentano, vorrebbero scacciare i poveri e gli stranieri dalla loro terra, allontanano dalle loro case i malati, tradiscono e piangono disgrazia per derubare i loro stessi fratelli, la domenica vestono eleganti per non sfigurare agli occhi degli altri davanti al tuo altare che tanto sanno essere vuoto. Perché se lo credessero pieno dovrebbero stracciarsi i vestiti e mettersi in ginocchio.
Caro Gesù Bambino, io sono un pochino ateo ma non sarò mai ipocrita con te, credimi. Sarai anche un amico immaginario ma sei il migliore che sia mai esistito in una mente umana, e io spero che tu ci provi, a rinascere come concetto, fantasia, spettro o narrazione o proiezione schizofrenica, mole di dati nel cloud che ospita le nostre storie, nella forma che vuoi, nei nostri cuori. Abbiamo parecchio bisogno di te, come destinatario delle nostre preghiere e persino delle più belle e sincere fra le bestemmie, quelle sibilate fra i denti di chi non ce la fa più.
Rinasci, Gesù, tanto noi atei poi ci diamo agli oroscopi, all'aromaterapia, ai fiori di Bach e a tante di quelle stronzate che tu eri meglio eccome. Ma rinascendo semplifica ancora di più le tue parole, ché siamo diventati ancora più stupidi col passare dei secoli.
"Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato" era il tuo comandamento-omnibus, appena un quarto di tweet, ma per il nostro tempo di concentrazione medio odierno è ancora troppo lungo. Inventati un'immagine magari, che siamo nella civiltà delle immagini. Posta un gattino, fa' qualcosa di adeguato ai tempi, qualunque cosa ma faglielo capire agli uomini che le religioni e le idee nascono come linee guida per rispettarsi e non per uccidersi. Che siamo di tanti colori per incuriosirci, non per aver paura gli uni degli altri. Spiegalo, che più di un tot di soldi e di potere non servono a nessuno. Cose così, come quelle che dicevi allora, ma con un linguaggio più adatto ai dementi che siamo diventati.
 Basterebbe questo come miracolo. Se non sei capace ok, niente, non nascere, lascia stare, non sforzarti. Tanto qui la gente sta solo ad aspettare la cena e i regali; i cristiani vogliono tutti che li liberi dal male ma non dal male che hanno dentro, solo da quello che li minaccia intorno; e gli unici a parlare ancora con te sono i mezzi atei come me, e pure con questo tono un po' ironico e strafottente.
Onesto: valeva la pena morire in croce per della gentaglia così? Vale la pena nascere ancora dentro a delle menti e dei cuori così?
Bah, so già cosa risponderai. Sei il solito sentimentalone. Guarda che il medico pietoso fa la piaga cancerosa. Fidati, lasciaci un po' soli e guarda di lontano l'effetto che fa.

(soundtrack)

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